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Parrucchieri e Centri Estetici riaprono il 1° Giugno

Ci sarebbe piaciuto vedere tra qualche giorno, finalmente, i cartelli di apertura affissi sulle vetrine dei saloni di parrucchieri ed estetiste ma alla luce delle nuove disposizioni dopo il discorso del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte del 26 Aprile non sarà così e facciamo alcune riflessioni.

Il Governo ha stabilito che la riapertura per parrucchieri e centri estetici è fissata per il 1° Giugno. Tre mesi senza incassi ma con spese, ed altri mesi di riduzione degli incassi perché inevitabilmente le nuove procedure allungheranno i tempi di lavorazione potrebbero dare una spallata mortale a molte attività.

Parrucchieri ed estetisti sono stati i primi a chiudere, alcuni anche prima del decreto dell’11 marzo, rendendosi conto di non riuscire a mantenere la distanza richiesta.

La situazione è molto complicata, nei mesi da febbraio a giugno si raggiunge quasi il 60% del fatturato annuale. In questi mesi, infatti, si concentrano molte festività e ricorrenze, mettiamoci pure che tutto è fermo: i matrimoni, le comunioni ed eventi, forse non è esagerato dire che l’anno è già compromesso.

Non possiamo fare a meno di pensare che dopo il 4 Maggio si potrà circolare senza l’autocertificazione e se non sarà un problema di sicurezza prendere i trasporti pubblici potrà esserlo andare dal parrucchiere? Gli operatori del comparto da anni attraverso la loro professionalità si adoperano per garantire alla loro clientela una qualità di servizio che comprende anche norme e per la prevenzione delle malattie e la tutela della salute. I saloni di acconciatura e gli istituti di estetica e bellezza sono sottoposti, come ogni altro luogo di lavoro, alla normativa per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Anche in passato ci sono stati momenti di gravi emergenze per pericolose malattie, non ancora debellate come Aids, epatite B, epatite C, eppure si è continuato ad operare alzando il livello di attenzione nelle pratiche quotidianee nel corretto uso di: detergenti igienizzanti , disinfettanti , aerazione dei locali, trattamenti disinfettanti degli strumenti utilizzati, idonee procedure per uso di strumenti taglienti.

Tutto questo alimenterà, purtroppo, il sottobosco del lavoro in nero che, se non sarà affrontato in modo adeguato ed efficace, rischia di accrescere il senso di malessere e inquietudine che la categoria sta vivendo in questo periodo di emergenza sanitaria e di chiusura prolungata.

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